Rilasciato il nuovo Rapporto sullo Stato di Internet di Akamai. L’Italia cresce ancora un po’, ma lo fa ad una velocità inferiore rispetto a molti altri paesi del mondo
di Nino Grasso pubblicata il 01 Luglio 2016, alle 09:36 nel canale TLC E MOBILE
Akamai ha rilasciato il nuovo Rapporto sullo Stato di Internet relativo al primo trimestre 2016. La società analizza la qualità delle connessioni internet in tutto il mondo affidandosi alla propria piattaforma costituita da oltre 216 mila server distribuiti in 120 paesi, che ogni giorno gestisce più duemila miliardi di interazioni servendo contenuti a oltre 800 milioni di indirizzi IP sparsi in tutto il mondo. Stando ai dati rilasciati dalla stessa società, il 90% degli utenti internet in tutto il mondo oggi riceve contenuti da server Akamai che sono collegati direttamente all’ISP.
Analizzando i dati più recenti l’Italia ne esce ancora non troppo positivamente. Stando ad Akamai nel primo trimestre 2016 si sono collegati oltre 808 milioni di indirizzi IPv4 alla piattaforma, con l’Italia che rimane ancora fuori dalla top ten: il Belpaese arriva in undicesima posizione con meno di 17 milioni di indirizzi connessi. Leader mondiale della graduatoria degli indirizzi IPv6 è ancora una volta il Belgio, con il 36% delle connessioni alla rete Akamai via IPv6. Ma sono come al solito molto più interessanti i dati carpiti sulle velocità di connessione ad internet in tutto il mondo.
A primeggiare, ancora una volta, è la Corea del Sud con una velocità media di connessione di 29Mbps e una crescita dell’8,6% rispetto al trimestre precedente. La velocità di picco più elevata è invece registrata in Singapore, con un valore di 146,9Mbps. Ma come si posiziona l’Italia all’interno di queste classifiche? Non vogliamo fare del facile populismo, ma il Belpaese è ancora una volta nelle retrovie delle varie classifiche globali. Del resto non ci aspettavamo miracoli, ma qualcosa si muove anche se con particolare lentezza. Con un valore di 8,2Mbps, l’Italia è in crescita del 9,8% dal trimestre precedente e del 33% rispetto all’anno scorso come velocità di connessione media.
Ma non basta. Lo Stivale è infatti sceso di tre posizioni a livello globale e adesso è cinquantaquattresimo nella specifica classifica. E’ sceso inoltre di sei posizioni nella regione EMEA, occupando adesso la 28esima posizione. Ancora più mesto il valore relativo alla velocità di picco: quella raggiunta in Italia secondo i calcoli di Akamai è di 36,5 Mbps, enormemente distante dalle vette dei paesi più validi. Anche in questo caso c’è una crescita (+14% rispetto al periodo precedente), ma in realtà il Belpaese si trova ancora nelle retrovie: quartultima in EMEA, settantacinquesima a livello globale.
Cresce anche l’adozione della banda larga (connessioni da più di 4Mbps) e high broadband (più di 10Mbps), nello specifico rispettivamente del 5,7% e 27% rispetto allo scorso trimestre e del 20 e del 135% rispetto allo scorso anno. L’83% delle connessioni vendute in Italia adesso ha una velocità di connessione superiore ai 4Mbps, il 18% invece superiore ai 10Mbps. Solo il 7% delle connessioni ha una velocità uguale o superiore ai 15Mbps, un dato deprimente: l’Italia si posiziona al cinquantaduesimo posto in tutto il mondo, al ventottesimo nei paesi dell’EMEA.
Come leggere questi dati? E’ abbastanza evidente che, nonostante i roboanti annunci dei vari gestori telefonici, l’Italia si trova ancora a doversi scontrare con un digital divide forte e radicato, difficile da estirpare. Lo Stivale stenta a crescere ai ritmi degli altri paesi del mondo anche se parte da una situazione ben peggiore rispetto ai vertici. C’è da dire che l’approccio delle varie società del settore sta cambiando e che siamo piuttosto fiduciosi di quella che dovrebbe essere l’evoluzione futura delle reti internet del paese, soprattutto in considerazione degli obblighi imposti dalla UE.
Entro il 2020 il quadro della connettività italiana dovrebbe essere totalmente ribaltatosecondo i dettami dei vari provider internet grazie soprattutto ad una più massiccia adozione di infrastrutture in fibra ottica in FTTH per le zone più centrali, FTTC per quelle più periferiche. La stragrande maggioranza della popolazione, insomma, dovrebbe essere coperta con una connessione a “banda ultra-larga” entro quattro anni da oggi, e noi vogliamo (ingenuamente?) crederci.
Di seguito riportiamo i dati salienti del Rapporto sullo stato di Internet relativo al primo trimestre 2016 a livello globale, così come appaiono sul comunicato stampa rilasciato da Akamai:
Velocità di connessione medie e di picco: proseguono i trend di crescita positiva nei paesi europei
- La velocità media di connessione su scala globale è aumentata del 12% rispetto al quarto trimestre del 2015, attestandosi a 6,3 Mbps, con un incremento del 23% su base annuale.
- La Corea del Sud ha registrato la velocità media di connessione più elevata pari a 29,0 Mbps, seguita dalla Norvegia (21,3 Mbps) e dalla Svezia (20,6 Mbps). In questo trimestre, altri cinque paesi europei sono entrati nella classifica dei primi 10 paesi/regioni: la Svizzera (18,7 Mbps), la Lettonia (18,3 Mbps), i Paesi Bassi (17,9 Mbps), la Repubblica Ceca (17,8 Mbps) e la Finlandia (17,7 Mbps).
- Le variazioni su base annuale delle velocità media di connessione sono state positive per tutti paesi europei sottoposti a sondaggio, ad eccezione dell’Irlanda, che ha registrato un calo del 14%, portandosi a 14,4 Mbps. Tutti gli altri paesi hanno evidenziato incrementi annuali a due cifre, con la Norvegia che ha ancora una volta registrato l’aumento maggiore pari al 68%.
- Sebbene in crescita, l’Italia scende di tre posizioni a livello mondiale (54esima posizione) e di sei posizioni a livello EMEA (28esima). La velocità media di connessione si attesta a 8,2 Mbps, con un aumento di 9,8% rispetto al trimestre precedente (Q4 2015) e del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q1 2015).
- La velocità media di connessione su scala globale è aumentata del 6,8% raggiungendo i 34,7 Mbps nel primo trimestre, con un incremento del 14% su base annuale.
- La Romania si conferma il paese europeo con la media delle velocità di picco più alta nel primo trimestre del 2016, con un incremento trimestrale del 12%, attestandosi a 82,4 Mbps. Le variazioni su base annuale sono state positive su tutta la linea per i paesi europei sottoposti a sondaggio nel primo trimestre con pochissime eccezioni. La Norvegia ha raggiunto l’aumento maggiore con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente, mentre l’aumento più basso è stato registrato dall’Irlanda, con un incremento pari al 2,7%.
- La media delle velocità di picco raggiunta in Italia nel trimestre in esame è pari al 36,5 Mbps, aumentando del 14% rispetto al trimestre precedente e del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2015). Passa dalla penultima alla quartultima posizione a livello EMEA e sale alla 75 posizione a livello mondiale.
- In totale, 25 dei 31 paesi europei sottoposti a sondaggio hanno raggiunto medie di velocità di picco di almeno 50 Mbps.
Connettività a banda larga: i paesi europei all’avanguardia nell’adozione di connessioni a 25 Mbps
- L’adozione di connessioni a 10 Mbps, 15 Mbps e 25 Mbps su scala globale è notevolmente aumentata nel primo trimestre del 2016, registrando incrementi del 10%, 14% e 19% per ciascuna soglia.
- Nel primo trimestre del 2016, Malta e Bulgaria sono state alla testa della regione europea nell’adozione della banda larga a 4 Mbps, con un 97% degli indirizzi IPv4 che si è connesso alla piattaforma Akamai a velocità medie pari o superiori alla soglia.
- Sul fronte adozione della banda larga (>4 Mbps), l’Italia registra un aumento del 5,7% rispetto al trimestre precedente. Nel nostro paese, rispetto invece allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2015) le connessioni a banda larga sono aumentate del 20%, raggiungendo l’83% del totale.
- La Svizzera ha superato i Paesi Bassi riconquistando il primo posto nell’adozione della banda larga a 10 Mbps tra i paesi europei sottoposti a sondaggio nel primo trimestre del 2016, con un tasso di adozione pari al 68%. Tutti i 31 paesi europei sottoposti a sondaggio hanno comunque registrato incrementi annuali nel primo trimestre. Quattro paesi, capeggiati da Cipro e Croazia con incrementi pari rispettivamente al 297% e al 274%, hanno registrato tassi di adozione più che raddoppiati rispetto al primo trimestre del 2015.
- Notizia positiva per il nostro paese anche sul fronte adozione dell’high broadband: sono il 18% le connessioni sopra i 10Mbps, in crescita rispetto ai periodi precedenti. Nel primo trimestre del 2016, l’Italia registra un aumento del 27% rispetto al trimestre precedente (Q4 2015) e del 135% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2015).
- In Europa, la Norvegia mantiene la prima posizione nella classica dell’adozione della banda larga a 15 Mbps, con il 50% degli indirizzi IPv4 che si sono connessi alla piattaforma Akamai a velocità medie pari o superiori alla soglia, con un aumento del 12% rispetto al quarto trimestre del 2015. Le variazioni su base annuale sono state positive in tutti i paesi europei sottoposti a sondaggio, tra i quali la Croazia ha registrato un incremento vertiginoso del 233% rispetto al primo trimestre del 2015.
- Anche per questo rapporto, tutti i paesi EMEA inclusi nello studio hanno registrato nel trimestre in esame una crescita. L’Italia però, con solo il 7% delle connessioni uguali o superiori ai 15 Mbps, scende nella classifica posizionandosi al 52esimo posto a livello mondiale e al 28esimo a livello EMEA, con un aumento del 33% rispetto al trimestre precedente (Q4 2015) e del 168% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q1 2015).
- I paesi europei continuano a dominare la classifica globale dei primi 10 paesi/regioni per quanto riguarda l’adozione di connessioni a 25 Mbps con la Norvegia (classificata al 2° posto), la Svezia (al 3°), la Lettonia (al 5°), la Finlandia (al 7°), la Svizzera (all’8°), la Danimarca (al 9°) e i Paesi Bassi (al 10°). Inoltre, la Norvegia e la Danimarca hanno registrato incrementi notevoli su base annuale rispettivamente del 186% e del 170%.
IPv4 e IPv6: il Belgio continua a confermarsi leader mondiale nell’adozione dello standard IPv6
- A livello globale, il numero di indirizzi IPv4 univoci che si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform è diminuito dello 0,2%, portandosi a 808 milioni. Nella classifica dei primi 10 paesi/regioni, la Francia (al 7° posto) si contrappone a questo trend, registrando l’incremento su base trimestrale più elevato pari al 2,5%.
- Il Belgio si è confermato il leader globale nell’adozione dello standard IPv6, con il 36% di connessioni alla piattaforma Akamai avvenute tramite IPv6, con un calo del 3,1% rispetto al trimestre precedente. Altri cinque paesi europei sono entrati nella classifica dei primi 10 paesi/regioni per quanto riguarda l’adozione dello standard IPv6: la Grecia (al 2° posto), la Svizzera (al 3°), la Germania (al 4°), il Portogallo (al 5°) e la Francia (al 9°). Dopo l’aumento straordinario del 113% nel trimestre precedente, la Francia ha registrato un calo del tasso di adozione dello standard IPv6 pari al 12% nel primo trimestre del 2016.
Connettività mobile: il Regno Unito ha registrato la velocità di connessione mobile media più elevata
- Nel primo trimestre del 2016, il Regno Unito ha nuovamente registrato la velocità media di connessione mobile più elevata del mondo pari a 27,9 Mbps, mentre il Belgio si è classificato al secondo posto con 19,4 Mbps, una velocità pari a circa il 70% di quella del Regno Unito.
- Nel trimestre in esame, in Italia la velocità media di connessione mobile raggiunge i 10,8 Mbps con picchi medi di 70,5 Mbps.