Nas, i nuovi server di rete

Articolo interesante da PC Professiionale..

I Nas fanno di tutto per far sempre meno fede al proprio nome: definirli oggi semplicemente Network Attached Storage è altamente riduttivo, tanto questi apparati si sono nel corso degli anni tramutati in server a tutto tondo. In ambito Soho (Small Office Home Office), i Nas sono poi riusciti ad abbinare una gamma di funzioni sempre più ampia con una semplicità di utilizzo un tempo sconosciuta: oggi utilizzare uno di questi strumenti è un’operazione alla portata di tutti gli utenti con un minimo di esperienza con i personal computer. Sotto alcuni aspetti si tratta anzi di apparati più intuitivi di un Pc, e possono essere amministrati e configurati da smartphone e tablet. Paragonarli a semplici dischi esterni è un errore grossolano nel quale non si deve cadere.

Nas sono in primo luogo dei dispositivi dotati di un vero e proprio sistema operativo. Questo consente loro di eseguire applicazioni e quindi di svolgere funzioni e servizi in modo autonomo da un personal computer. A differenza di questi ultimi non si gestiscono tramite un sistema di input/output connesso direttamente (i classici monitor, mouse e tastiera dei Pc), ma sono connessi in rete e quindi raggiunti dai terminali come computer, tablet e smartphone attraverso il browser Web, come si farebbe con un normale sito Internet. Attraverso le pagine di controllo gli utenti possono così controllare il Nas e gestirne tutti i parametri di funzionamento, senza alcuna limitazione. Dal punto di vista della semplicità di utilizzo, i Nas si trovano oggi in un felice punto di convergenza tra ottimizzazione e versatilità del software di base. Il sistema operativo di questi apparati è quasi sempre basato su versioni custom di Linux: questo consente agli sviluppatori di massimizzare le prestazioni rispetto ai sistemi operativi generalisti come Windows, e di esibire solo le funzioni e i parametri necessari gli utente. Nonostante il proliferare dei servizi e delle applicazioni a bordo, i Nas restano apparati specializzati, perlomeno nella configurazione standard. In questo senso possono essere paragonati agli smartphone, anch’essi dotati di sistemi operativi “agili”.

Quasi tutti i Nas dispongono poi di un sistema di installazione di pacchetti opzionali che ne estendono ulteriormente le funzioni. Alcuni di questi pacchetti offrono servizi evoluti e complessi da utilizzare, ma il loro impiego è del tutto facoltativo. Cosa può fare un Nas moderno? In primo luogo, offre spazio di storage condiviso a tutti gli apparati della rete locale: grazie al supporto per numerosi protocolli di accesso e condivisione, può essere utilizzato indifferente da macchine Windows, OS X e Linux. Inoltre, tramite opportune app mobili fornite gratuitamente dai produttori, è in grado di interagire in modo altrettanto semplice con smartphone e tablet. Oltre a conservare i file della rete, lo spazio di storage può essere utile per il backup dei sistemi, conservando una copia di sicurezza sempre accessibile dei dati. Inoltre, interfacciandosi con i servizi cloud i Nas offrono sistemi di sincronizzazione sempre attivi e possono essere raggiunti anche da postazioni remote attraverso un collegamento a Internet. L’utilizzo di protocolli come Dlna permette infine di accedere alle risorse multimediali a bordo anche dalle sempre più diffuse Smart Tv.

di Simone Zanardi

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